Scandalo in casa Mediaset: Pier Silvio Berlusconi al centro della tempesta
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Scandalo in casa Mediaset: Pier Silvio Berlusconi al centro della tempesta

Pier Silvio Berlusconi Mediaset

La controversia in Mediaset che coinvolge Pier Silvio Berlusconi. Analisi dettagliata sul caso di presunto doppio standard.

In uno scenario controverso, emerge una questione di presunti doppio standard all’interno di Mediaset, che vede coinvolto Pier Silvio Berlusconi. Un videomaker di Mediaset, licenziato per violazione del codice etico a seguito di comportamenti molesti, ha presentato ricorso al Tribunale del Lavoro, evidenziando un presunto trattamento disparato rispetto ad Andrea Giambruno, giornalista precedentemente sospeso e poi reintegrato, nonostante le frasi sessiste pronunciate.

Piersilvio Berlusconi
Piersilvio Berlusconi
Leggi anche
Chiara Ferragni e la nuova legge: tra soddisfazione e polemiche del Codacons

Il ricorso del cameraman: dettagli e contestazioni

Il cameraman, operante presso il centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese, ha contestato il suo licenziamento. Nel suo ricorso, si fa esplicito riferimento alla situazione di Andrea Giambruno, ex compagno della premier Giorgia Meloni. Giambruno, coinvolto in una vicenda di fuorionda sessisti, è stato dapprima sospeso e in seguito reintegrato con un ruolo meno visibile.

L’avvocato del cameraman ha sottolineato come i video di Giambruno siano ancora presenti sul sito di “Striscia la Notizia”, indicando una possibile contraddizione nel rispetto del Codice Etico di Mediaset. Questo confronto tra i due casi solleva dubbi sulla coerenza delle politiche aziendali in materia di comportamento e reputazione.

Le accuse e la difesa del videomaker

Le accuse mosse contro il videomaker includono commenti inappropriati e contatti fisici non graditi con alcune partecipanti a uno stage. Frasi come “Mamma mia hai degli occhi incredibili, sembrano ventagli” e gesti quali toccare spalle e braccia sono al centro delle contestazioni. Il cameraman, tuttavia, respinge queste accuse, attribuendo eventuali contatti fisici a gesti istintivi legati al mantenimento dell’inquadratura durante le riprese.

Il caso solleva questioni importanti riguardo la coerenza delle politiche aziendali e il rispetto del codice etico. Mentre il videomaker si ritrova licenziato per le sue azioni, la situazione di Giambruno, che ha coinvolto commenti sessisti durante la conduzione di un programma, si è conclusa con la sua reintegrazione, sebbene in un ruolo diverso.

Questo confronto tra i due casi all’interno di Mediaset pone in luce le sfide che le aziende affrontano nel mantenere coerenza e giustizia nelle loro decisioni disciplinari. La vicenda solleva domande significative sulla gestione delle violazioni del codice etico e su come queste vengano valutate e gestite a seconda dei soggetti coinvolti.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2024 12:23

Chiara Ferragni e la nuova legge: tra soddisfazione e polemiche del Codacons

nl pixel